Ho trascorso la settimana dal 17.8 al 25.8 a San Teodoro, in Sardegna. Insieme all'équipe italiana abbiamo trascorso un tempo straordinario imparando di più sul tema dell'arte come strumento di inclusione dei migranti. Purtroppo l'équipe spagnola non ha potuto partecipare a causa di alcune restrizioni di viaggio della Corona.
Il nostro programma è stato fitto, ma comunque pieno di attività divertenti e lavorative. Il primo giorno abbiamo fatto diverse attività di rompighiaccio e di team building per conoscere meglio il gruppo. Mi è piaciuto molto il fatto che il nostro progetto fosse immerso nella natura e che abbiamo avuto la straordinaria opportunità di svolgere le nostre sessioni proprio in riva al mare. Qui abbiamo parlato molto dei diversi strumenti artistici e di come usarli. Dopo aver conosciuto le diverse aree dell'arte, ne abbiamo sperimentato alcune. Alla fine abbiamo pianificato i nostri progetti che hanno come tema l'arte come strumento per l'inclusione dei migranti.
La sera abbiamo avuto serate interculturali per conoscere meglio le diverse culture dei Paesi partecipanti. Ogni Paese ha avuto la possibilità di presentarsi mostrando alcuni video, presentazioni, danze e quiz, prima di assaggiare i loro cibi e bevande tradizionali e di trascorrere la serata insieme alla musica di questi Paesi. Questa parte del corso mi è piaciuta molto perché il campeggio ci ha offerto un'atmosfera davvero accogliente e delle belle chiacchierate a tarda notte.
Dopo questo corso di formazione mi sento incoraggiata a lavorare di più sugli strumenti artistici, soprattutto perché prima d'ora non avevo mai avuto a che fare con l'arte nell'educazione non formale e vorrei saperne di più su questo argomento.
Anna
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